È RISORTO. MARIA DIMMI COSA VUOL DIRE CREDERE ALLA RISURREZIONE DI TUO FIGLIO

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Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto". Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Non avveano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

Maria, ho voluto riportare il capitolo di Giovanni dove racconta il fatto della risurrezione proprio perché non sapevo come fare per spiegarmi con te.
Che cosa ne dici?
È sufficiente per gli uomini chiusi nella loro oscurità il racconto di un simile avvenimento?
E innanzitutto: cos'hai provato tu quando la Maddalena ti ha detto di aver visto Gesù nel giardino?
E quando Pietro e Giovanni vennero a te, correndo, per raccontarti come avevano visto la tomba vuota?
Cos'è capitato in quel giorno?
Cosa significa credere che Cristo è risorto dai morti?
E tu l'hai visto in quei giorni?
Perché il Vangelo non parla di te?
Ed eri la più interessata.
Eri sua madre!
Perché non è apparso a te?
Quanto mi ha fatto pensare questo silenzio del Vangelo! Forse Gesù voleva accennare a te quando disse a Tommaso: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno" (Gv 30,29)?
Forse tu eri l'unica che non aveva bisogno di vedere per credere?
Ed eri beata
Io penso di sì.
Ed è per questo che sei la nostra maestra nella fede e la lode di Elisabetta fin da principio fu la più grande lode che ti si poteva fare. "Beata te che hai creduto".
Tu non avevi bisogno di vedere per credere.
Tu credevi al tuo Figlio risorto e ti bastava.
Credere alla risurrezione di Gesù significa credere senza vedere.
E anche io voglio credere senza vedere: come te.
Non voglio più sentire il bisogno di vedere: meglio, non lo chiedo più...
Maria, ripetimelo tu: cosa capitò quella mattina? Fu facile alla Chiesa nascente, a Pietro, agli Apostoli, ai discepoli, convincersi che Cristo era risorto?
E da cosa veniva la convinzione?
Dall'aver visto?
E perché non credettero alle donne che avevano visto? (cfr. Lc 24,11).
Dall'aver visto?
Che cosa ha visto, se perfino la Maddalena scambiò il Gesù per l'ortolano? (cfr. Gv 20,15).
Dall'aver visto?
Com'è possibile vedere quando si passa una mezza giornata assieme sulla strada di Emmaus senza riconoscerlo? (cfr. Lc 24,16).
No, non è con gli occhi che si vede la risurrezione di Cristo: è nella fede. Gli occhi sono troppo ingannevoli, semmai vedono il segno.
Sarà più facile della parola? Certamente.
Soprattutto quando la parola è parola di Dio: "e cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui" (Lc 24,27). Ma anche nel caso della Parola ci vuole la fede perché è nella fede che Dio rivela la sua presenza.
"E lo riconobbero allo spezzare del pane. Ma lui sparì dalla loro vista" (Lc 24,31).
È nella fede l'incontro con Dio.
È nella speranza il suo abbraccio vitale.
È nella carità l'esperienza di Dio.
E la fede è oscura.
La speranza è dolorosa.
La carità è crocifissa.
Aiutami, Maria, a credere.
Dimmi cosa vuole dire credere alla risurrezione di tuo Figlio.
Quando sentirai rumori di guerra e gli uomini moriranno di paura attorno a te " e si solleveranno popoli contro popoli e regni contro regni" (Mt 24,7), di' a te stesso con estremo coraggio: "Gesù mi aveva avvertito e aveva aggiunto: 'Non temete, alzate il capo perché la liberazione è vicina' " (Lc 21,28).
Quando il peccato ti stringerà alla gola e ti sentirai soffocato e finito, di' a te stesso: "Cristo è risorto dai morti e io risorgerò dal mio peccato".
Quando la vecchiaia o la malattia tenterà di amareggiare la tua esistenza, di' a te stesso: "Cristo è risorto dai morti e ha fatto cieli nuovi e terra nuova".
Quando vedrai spegnersi la carità attorno a te e vedrai gli uomini come impazziti nel loro peccato e ubriacati dai loro tradimenti, di' a te stesso: "Toccheranno il fondo, ma torneranno indietro perché lontano da Dio non si può vivere".
Quando il mondo ti apparirà come sconfitta di Dio e sentirai la nausea del disordine, della violenza, del terrore, della guerra dominare sulle piazze e la terra ti sembrerà il caos, di' a te stesso: "Gesù è morto e risorto proprio per salvare e la sua salvezza è già presente tra di noi".
Questo significa credere nella risurrezione.
Ma non basta.
Credere al Cristo risorto significa ancora qualcosa: significa che ogni trattato di pace è un atto di fede nella risurrezione.
Ogni impegno accettato è un atto di fede nella risurrezione.
Quando perdoni al tuo nemico, quando sfami l'affamato, quando difendi il debole, credi nella risurrezione.
Quando hai il coraggio di sposarti, quando accetti il figlio che nasce, quando costruisci la tua casa, credi nella risurrezione.
Quando ti alzi sereno al mattino, quando canti al sole che nasce, quando vai al lavoro con gioia, credi nella risurrezione.
Credere nella risurrezione significa permeare la vita di fiducia, significa dar credito al fratello, significa non aver paura di nessuno.
Credere nella risurrezione significa pensare che Dio è padre, Gesù tuo fratello e io, Maria, tua sorella e, se vuoi, tua Madre".

Carlo Carretto

 

 

 

 

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